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S. Maria Assunta - Montagnana
Montagnana
LA STORIA

Il nome di Montagnana, derivato presumibilmente da “mons eniana”, cioè piccola altura o pascolo eniano, compare per la prima volta in un documento del 906. Un successivo atto di donazione del 996 cita una cappella identificabile con quella signorile annessa al castello. La prima documentazione della chiesa dedicata a Santa Maria è contenuta nel testamento, redatto nel 1073, con il quale un tale Enea Vernulio dispose di esservi sepolto. Allora Montagnana apparteneva alla pieve di Megliadino ed era retta dal prete Ugolino con sei chierici. Nel 1242 Ezzelino occupò e semidistrusse il borgo.
Fu papa Martino V, nel 1427, a renderla autonoma dalla pieve e ad elevare la chiesa al rango arcipretale, imponendo a tutti i beneficiati la cura delle anime e la residenza. La prima pietra del duomo attuale, a croce latina, a navata unica, in stile romanico-gotico, con volta in cotto dell’architetto Lorenzo da Bologna, fu posta nel 1431. L’edificio fu consacrato e dedicato alla Madonna Assunta dal vescovo Barozzi, nel 1502. Importanti lavori di irrobustimento della struttura seguirono al terremoto del 1695, mentre gli interventi di restauro eseguiti prima negli anni Trenta e poi negli anni Novanta hanno restituito alla chiesa tutta la sua bellezza, riportando allo splendore originario i numerosi affreschi che ne impreziosiscono le pareti.

L'ARTE

Vero e proprio scrigno di opere d’arte è il duomo di Montagnana. A cominciare dalla cappella del Santissimo Sacramento il cui soffitto fu magistralmente affrescato tra il 1490 e il 1499. In particolare, il medaglione con la Madonna col Bambino che emerge da un cielo blu disseminato di stelle si deve alla mano di un importante artista rinascimentale. L’opera, infatti, è stata variamente attribuita a Jacopo Parisati, meglio noto come Jacopo da Montagnana, e al vicentino Giovanni Buonconsiglio detto il Marescalco. A quest’ultimo artista, allievo di Bartolomeo Montagna, ma successivamente influenzato dalla pittura di Giovanni Bellini e Antonello da Messina, viene ricondotta con sicurezza la pala cinquecentesca con la Madonna in trono dell’altare di Santa Caterina. In questa sacra conversazione, che si svolge all’interno di una struttura architettonica attentamente definita nei particolari, trovano posto Girolamo, Giovanni battista, Pietro e Paolo, Fidenzio vescovo e Sebastiano.
Nella controfacciata, su bellissimi sfondi di paesaggio, sono raffigurati Davide con la testa di Golia (nella foto) e la bella Giuditta, affreschi riferibili al 1505 - 1510 e attribuiti alla prima attività di Giorgione. Eroina della storia ebraica e simbolo della lotta del suo popolo contro gli antichi oppressori del vicino Oriente, Giuditta reca in mano la spada con cui decapitò il generale assiro Oloferne. I due personaggi, che con le loro imprese garantiscono la salvezza del popolo ebraico, sono in genere interpretati come prefigurazioni di Gesù e Maria, a loro volta portatori di salvezza spirituale al popolo cristiano.
La cappella di Sant’Antonio, decorata all’inizio del Cinquecento, presenta un affresco con la Trinità attribuito a Francesco Verla e un ciclo decorativo con i quattro padri della chiesa occidentale, tra cui spicca il San Gregorio magno, che si pensa sia stato realizzato da Bartolomeo Montagna. All’interno della cappella si trova anche una scultura in marmo bianco di Carrara raffigurante San Zeno. L’opera fu realizzata dal noto scultore padovano Giovanni Bonazza all’inizio del Settecento. Nel presbiterio sono collocate due grandi pale d’altare: la Trasfigurazione di Gesù Cristo sul Monte Tabor  è firmata da Paolo Caliari detto il Veronese e risale al 1556; la , databile tra il 1671 e il 1677, è riferibile a Massimo da Verona.

FESTE

Titolare: Maria Assunta; festa patronale: 15 agosto.

LUOGHI SACRI MINORI

Chiese minori: San Francesco (costruita dai Carraresi nel 1351, restaurata e consacrata nel 1829); San Benedetto (già annessa al monastero delle Benedettine, ora educandato San Benedetto; Sant’Antonio abate (del 13° secolo, restaurata nel 1938).
Oratori: Madonna del parto; San Paolo della Croce (1946); Madonna delle Grazie o di fuori, eretta nel 1504 con il convento dei Minori osservanti; San Giovanni battista già dell’ordine di San Giovanni di Gerusalemme; Annunciazione (1565); Natività della beata Vergine Maria (1583); Immacolata di Lourdes di Rovenega (1911); Madonna del rosario; San Rocco; Sant’Antonio di Padova.


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